La polvere di Jack Kerouac

2016.04.20 (POLVERE-Ravasi-Kerouac)-2

 

Il Dottore della Chiesa Cattolica Gianfranco Ravasi ha tutta l’intelligenza per comprendere che l’eternità di Kerouac ha ben poco in comune con la “risurrezione della carne” dopo questo mondo. Il Signore ringraziato da Kerouac è il Signore delle vie polverose del mondo, da percorrere con tutto il dolore, l’anima, i nervi e l’ebbrezza dei piedi danzanti. Solamente in questo andare gioioso-doloroso-polveroso l’anima beat sperimenta il battito dell’eternità, la “luce zodiacale” e la “cipria interstellare” dell’astrofisica (Piero Bianucci). Il Signore di Kerouac è sincretico, panteista, psichedelico, e certamente irriducibile a qualsiasi confessione religiosa che presupponga un mondo altro e metafisico, dove si risorge senza più nascere e morire. La carne “eterna” di Kerouac è il corpo-spirito che risorge e “muore” ogni giorno, mosso dal desiderio anarchico di respirare, andare, gioire, amare, cantare, vedere, suonare, toccare… Senza più credere esclusivamente a Dottrine tramandate dai Padri (o, peggio, da Padroni, Padrini & Company).

(MDP, 20.04.2016)