Due pagine da ERA NOTTE A SUD, di Vittorino Curci.

Due pagine da ERA NOTTE A SUD, di Vittorino Curci.

http://lucianopagano.wordpress.com/2007/08/08/la-terra-senza-rimorsi/ https://www.tumblr.com/michele1952/48843522823/un-silenzio-di-vittorino-curci-una-pagina-tratta

Pier Paolo Pasolini e Roberto Saviano.

Pier Paolo Pasolini, profeta laico e voce nel deserto dell’ universo orrendo della mercificazione e dell’alienazione, negli ultimi anni della sua vita insisteva su quella che definiva “involuzione antropologica”, intesa come dramma epocale e globale. Involuzione che polverizzava valori, tradizioni, culture, comunità, e l’idea stessa dell’uomo come creatura sensata, intelligente, progettuale. Anche i giovani, da sempre suoi interlocutori privilegiati, gli apparivano ormai segnati irreversibilmente da una “bruttezza” che li rendeva cinici, avidi, prepotenti, pronti a sposare cause “politiche” devastanti e totalitarie (il suo ultimo film, Salò-Sade, è molto eloquente).

Era il solito intellettuale-poeta pessimista e decadente, la solita anima bella che vede tutto nero, anche quando persistono i colori della vita, della bellezza, della bontà e della verità? Molti suoi detrattori erano convinti (lo sono ancora) dell’inguaribile narcisismo catastrofista di Pasolini, ormai chiuso nella torre delle sue lugubri lamentazioni…

Trascorrono oltre trent’anni e appare un “romanzo” di un giovane scrittore, Roberto Saviano, che ha un titolo “apocalittico“: GOMORRA. Dove si narrano storie umane azzerrate dal degrado criminale  imperante, storie tendenzialmente e realmente di tutti, non più confinabili in ambiti regionali: casalesi, camorristi, mafiosi, corrotti… possono essere chiunque! Probabilmente Pasolini aveva ragione, aveva visto molto lontano… Altro che intellettuale estetizzante.

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/lettera-allitalia-infelice/2112228

Pasolini è stato ucciso. E Roberto Saviano non è più libero di farsi una passeggiata nella nostra (nostra?) cosiddetta Italia moderna, democratica e civile. Vergogna, vergogna per tutti noi!

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Siamo-tutti-casalesi/2042418&ref=hpsp

Due pagine da IL LIBRAIO DI SELINUNTE, di Roberto Vecchioni, Einaudi 2004.

La lettura, la voce, la poesia, la vita, la morte.

Le due pagine, innestate alle sette successive (in totale: da pag. 24 a pag. 32), tentano di tradurre il mistero-paradosso della passione letteraria che, pur essendo “finzione”, è il corpo, il sale, il bello della vita.

Due pagine (Vecchioni)1

Due pagine (Vecchioni)2